“Nel cerchio di un pensiero
a volte mi riposo sognando”.
(Alda Merini)
“Ma allora, che cosa sono gli errori?”
Lo chiedo agli alunni della classe terza della Scuola primaria di Osio Sotto (Bg) nel corso del nostro dialogo, dopo che l’atmosfera è già calda e che tutti sono entrati nello spirito della sessione.
Il nostro stimolo è stato un testo, “Il costruttuore di torri“, che ci ha permesso di risvegliare la curiosità e di chiederci quando possiamo davvero considerarci bravi a fare qualcosa.
Eccellere, dicono i bambini, passa dal sapere cosa fare, dallo studiare, dal raccogliere le informazioni.
E’ un processo che necessariamente comporta degli sbagli, ma anche imparare da questi, correggersi e, senza arrendersi, proseguire per la propria strada e fare ciò che si ama.
Il riconoscimento, secondo la Comunità di ricerca, arriverà, basta essere pazienti.
In questa prospettiva sembra chiaro che l’errore è per loro una tappa di un percorso, che serve da stimolo per migliorare.
Un pò come quando – suggerisce Rita – fai un disegno, esci dalle righe e crei qualcosa di nuovo.
E’ l’arte moderna, penso tra me. E scambio un’occhiata complice con la Maestra che resta stupita dalla profondità degli interventi.
Errore, inolre, ha a che fare con lo sbaglio, ma anche con l‘obiettivo che vogliamo raggiungere.
E allora proviamo a spostare l’attenzione sulla vita quotidiana chiedendoci in quali ambiti vogliamo provare a migliorare.
Per avere prestazioni più elevate, ma, soprattutto, per diventare delle “buone persone“.
Ultimo passaggio, in questa intensa mattina di lavoro filosofico, giocare con il linguaggio, andando a caccia di definizioni, di sinonimi e contrari e di parole “amiche enemiche”.
Il processo è avviato, la Comunità di ricerca ormai formata e a noi restano ancora due settimane per stimolare ulteriorimente il senso crtico e la creatività dei piccoli filosofi.
Con gioia per le sessioni ben riuscite e gratitudine per l’affetto che i bambini ti donano senza paura e senza riserve,
Valeria