Futuri Immagina(l)i: scrivere il presente per dar vita al futuro

“Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni”.
(Alessandro Baricco)

 

La ragazza sale sul traghettto.

Timidi raggi di sole provano ancora a riflettersi sul mare.

E’ facile, qui, sentirsi liberi.

Nessuna traccia di rimpianto negli occhi, nè alcuna malinconia per il passato.

Come è possibile che tutto, ora, appaia così chiaro?

Come mai, stavolta, non c’è alcuna voglia di scappare?

Da dove arriva quella serenità gioiosa in grado di dissipare i dubbi prima ancora che sorgano?

Continuando a tenere lo sguardo fisso sull’acqua, che, di quando in quando, le accarezza il viso con qualche schizzo, si accorge che le mani stringono forte il taccuino che lui le ha donato: frammenti di vita, indizi, sogni, progetti… tutto racchiuso in poche righe: quelle che le permettono di accedere ad un mondo che le è ancora – per molti versi -estraneo.

Quanto tempo serve – si domanda – per conoscere qualcuno? E quanto per sentirsi a casa standogli accanto? In base a cosa il cuore decide che la via è quella giusta e perchè, stavolta, anche l’anima, la mente e il corpo sembrano concordi nel dire di sì? Cosa ha saputo risvegliare in lei quel loro, primo, incontro? E quando, esattamente, ha deciso che avrebbe accettato di varcare la soglia che distingue una profonda condivisione da qualcosa destinato a durare nel tempo e a regalare ad entrambi frammenti di vita di cui parlare e di cui nutrirsi ancora a lungo?

Senza essere forse nemmeno interessata ad avere tutte le risposte, la ragazza si immerge nella lettura, rapita dalle forme e dai colori che spiccano sulle pagine bianche.

Ora anche lei potrà esserci per lui.

Non più fragile fuscello in cerca di sostegno, ma donna ed anima, pronte alla reciprocità, pronte ad accogliere. Pronte a fare un passo indietro, ad uscire da sè, per incontrare questo “io” che, senza preavviso, l’ha catapultata dentro ad un nuovo sogno.

In silenzio, quasi in punta di piedi, le mani sfogliano la vita e accarezzano, simultaneamente, il viso di chi, almeno con il cuore, con la testa e con lo spirito, sta viaggiando con lei.

E che presto la raggiungerà, a cavallo dell’immaginale, in quella terra di confine in cui tutto è possibile e in cui reale ed immaginario sono solo astrazioni.

Il vento fresco della sera accompagna i pensieri e la calma della notte che verrà, la porterà – già lo sa – verso la scelta di star bene.

Da sola, per poter essere due.

Fino a quando di quell’”io” non resterà che il ricordo ed entrambi riusciranno ad essere, semplicemente, “noi“.

Con dolcezza e col vento tra i capelli,

Valeria