Fashion Philosophy: racconti dal corso

“Voglio solo cambiare il mondo, una paillettes alla volta”.
(Lady Gaga)

 

 

Noi. Gli abiti. E le aspettative su ciò che la moda potrebbe essere e dovrebbe fare.

Quando si parla di moda è inevitabile fare riferimento al suo potere comunicativo.

La prima impressione che gli altri si fanno guardandoci, è infatti basata in gran parte sull’immagine: forme del corpo, abbigliamento, cura dei dettagli.

Per questo il look conta: perché può diventare un ponte tra l’interno e l’esterno, tra la personalità e ciò che, di noi, arriva  a chi ancora non ci conosce.

Il corso si apre con una prima ricognizione della relazione che i partecipanti hanno con gli abiti che apre le porte a ricordi, suggestioni ed emozioni.

Come quando ci raccontiamo dei primi vestitini o della divisa scolastica, ma anche di quell’abito che indossiamo solo per compiacere qualcuno o di tutto ciò che, fisicamente e metaforicamente, ormai va stretto.

Inevitabile toccare il tema della dieta e della nuova campagna di costumi di H&M che ha per protagoniste modelle con forme più simili a quelle delle donne che vediamo in spiaggia di quelle che sfilano sulle passerelle.

Perché la moda, si sa, a volte è eccesso, estremo, provocazione. Ed è anche per questo che piace.

Le immagini che vengono selezionate per uno degli esercizi proposti, parlano infatti di sogno, di magia, di qualcosa di irraggiungibile: di uno stato d’animo che la moda sa risvegliare e che alimenta sogni, ambizioni, ma che, a volte, ci fa anche scontrare con i tanti “vorrei, ma non posso“, che altro non sono che la voce della mente che, sotto varie sembianze, ci suggerisce di lasciare ad altri la vita che anche noi vorremmo.

E’ in questa fase che il counselling e l’approccio filosofico lasciano spazio ad un breve momento meditativo: respiro dopo respiro lasciamo esprimere i desideri dell’anima e ci connettiamo con il campo infinito di possibilità che è l’Universo, per attingere nuova linfa creativa.

In questo modo, un po’ alla volta, le parti di noi risvegliate durante la pratica diventano lati della personalità pienamente legittimati ad esistere e veramente attivi nella quotidianità.

I contributi della consulente di immagine Angela Bianchi, poi, permettono di passare dal sogno alla realtà e di tradurre la ricerca della femminilità, l’eleganza, l’eccentricità, il glamour in proposte di stile concrete e facilmente spendibili in una vita che è fatta di lavoro, di praticità, di scadenze.

Una moda resa semplice, ma non per questo banale, dunque.

Se il racconto vi ha incuriositi e se volete partecipare ai prossimi appuntamenti con la “Fashion Philosophy“, scrivete a Valeria.

Con affetto, gratitudine e qualche tocco glam,

Valeria