“Mi state dicendo che ho speso 40.000 dollari in scarpe e non ho un posto dove vivere?? Sarò ridotta letteralmente ad abitare nelle mie scarpe…”.
(Sarah Jessica Parker, Sex and the City)
4 paia di scarpe, disposte in ordine, che sembrano fissarmi con la stessa intensità e lo stesso sguardo interrogativo che ho io negli occhi.
Quali saranno quelle più adatte per la fuga?
Forse quelle rosse, con il tacco a stiletto, per un’uscita di scena d’effetto.
O magari i sandali bianchi: belli, ma poco adatti alle rigide temperature di questo gennaio torinese.
Scarto con decisione le sneakers, che mi costringerebbero a cambiare i pantaloni, troppo lunghi per la loro suola bassa.
Non restano che gli stivali, con i quali torno, ciclicamente, a sentirmi padrona della strada che ho scelto di percorrere.
Ma quando lui mi raggiunge e mi sussurra una parola dolce, abbracciandomi e ricordandomi che per portare avanti una relazione di coppia serve impegno e serve fiducia, allora capisco che, se me ne andassi, qualunque scelta facessi e qualunque personaggio mi possa illudere di interpretare, la ferita del cuore non smetterebbe di sanguinare.
Perché mi sentirei comunque, scalza, là fuori.
Come un’escalation di pensieri, paure e cattive abitudini, la parte di me che fatica ad entrare in relazione con l’altro si aggrappa ad un’idea di libertà che però, spesso, somiglia più che altro ad un tentativo di prendere le distanze da ciò che, in fondo, cerco.
Un senso di compressione che genera l’effetto di una pentola a pressione sembra, in quei momenti, prendere il sopravvento su qualunque altra parte di me.
E la mente inizia ad associare allo scegliere la paura di perdere qualcosa, senza considerare che, solo iniziando un cammino, qualunque esso sia, diamo a noi stessi la possibilità di esistere e di definire la nostra vita.
Scegliere, dunque, è certamente limitare, ma è anche l’unico modo per darci una forma e, spesso, per ottenere ciò che desideriamo.
Riconosco quindi che la paura di scegliere riflette, probabilmente, una certa diffidenza verso me stessa e verso le infinite possibilità che l’Universo ha da offrirci.
Continuando a credere che le cose possano avvenire esattamente come noi riteniamo che possa succedere, stiamo di fatto limitando la nostra capacità di creare e manifestare gli eventi, restringendo infinitamente il campo del possibile e precludendoci la possibilità di lasciarci stupire, meravigliare.
Faccio allora miei non solo gli abbracci e i consigli della persona che amo e che mi dimostra, ogni giorno, la sua determinazione nel camminare ancora a lungo al mio fianco, ma anche gli insegnamenti dei maestri che ho incontrato e lascio quindi la mente libera di sognare e il cuore leggero e carico di positività.
E, mentre fuori il cielo diventa nero e la temperatura continua a scendere, mi scopro fortunata nell’avere a disposizione un’altra notte da trascorrere insieme.
Per te, con amore e gioia. Tua,
Trab
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