Eternal Love: inno all’amore che crea

“Dubita che le stelle siano fuoco;
dubita che il sole si muova;
dubita che la verità sia mentitrice:
ma non dubitare mai del mio amore”.
(Amleto)

 

“I’m already in love with you”

Per un attimo, quando lui le aveva proposto di partire, lei si era chiesta se la cosa giusta non fose proprio quella di raccogliere le sue cose e seguirlo. Di lasciare tutto e cambiare strada.

A bordo dell’auto, avrebbero percorso la strada lungo la costa.

Avrebbero visto il mare ed attraversato le colline.

Si sarebbero fermati per il pranzo in una di quelle aree di sosta in cui consumare un pasto veloce su una panchina di legno. Avrebbero riso, conversato e avrebbero goduto di ogni singolo istante di quel viaggio infinito.

Per un momento, lei aveva valutato quella possibilità.

E, forse, se lui avesse ripetuto la domanda, lei avrebbe detto .

 

Arriviamo al bar poco prima di mezzogiorno.

I tavoli in legno, le pareti color carta da zucchero e lo specchio che riflette la bellezza della città.

Attorno, tanti ragazzi. Studenti che consumano il pranzo prima della lezione.

Solo noi siamo ancora alla colazione: un caffè, una brioches ed un dolce alle mandorle diviso a metà.

It’s so good!” dice poggiando sul mio piatto una generosa parte della torta.

Lo guardo: non ero preparata ad una tale naturalezza.

Non ero preparata a questo invito.

Non ero preparata a rivederlo.

Non ero preparata a ricordare cosa significhi dare alle cose il tempo che meritano.

Non ero preparata a riconoscere che c’erano stati momenti in cui io stessa amavo fermarmi ed ascoltarmi.

Per permettere alle cose di esistere, per permettere loro di esserci. Per permettere a me stessa di essere.

Non ero preparata ad ammettere che tutto è cambiato e che oggi fermarsi fa paura.

Non ero preparata a nulla e avrei voluto più tempo per riflettere.

Ma le idee spingono per prendere forma e venire alla luce.

E, come le anime, anche le parole si cercano, si trovano, si posizionano l’una accanto all’altra, scalciando, come cavalli imbizzarriti, fino a quando sentono di aver trovato la loro giusta collocazione.

L’idea di un romanzo a quattro mani, quell’idea nata quasi per scherzo in una calda notte di fine settembre, è oggi in grado di muovere cose e persone.

E’ in grado di portare me a mettere tutto in discussione e di portare lui a prendere un aereo per non lasciare nulla di intentato.

E’ l’idea, con la sua forza, a muoverci.

E’ quella sua urgenza di vita, che muove i fili dell’anima e che muove le misteriose forze dell’Universo per permettere a noi, semplici strumenti, di adoperarci per la sua realizzazione.

Lui si alza e si avvia al bancone: nemmeno stavolta lascerà che sia io ad offrire.

Sorridendo per quello strano orgoglio maschile travestito da galanteria, raccolgo le mie cose e mi avvio in strada.

Il sole è alto e il tempo torna ad essere tiranno.

Affidiamo ad uno sguardo il nostro reciproco ringraziamento.

Entrambi sappiamo che basterà ripartire da lì per creare. E per dar vita a un sogno.

Alla prossima puntata, dunque, my dear knight.

E a tutti coloro che leggono, sognano e contribuiscono a scrivere le pagine di questo libro: grazie.

Con affetto, gratitudine e tanto amore,

Valeria

 

https://www.youtube.com/watch?v=YXJgBt71iTo