Sto percorrendo l’ultimo tratto di strada; il cuore batte all’impazzata: credo che non mi abituerò mai!
Sarà il sole, sarà che per me la corsetta mattutina è un’abitudine nuova, sarà perché questo è un periodo particolarmente bello e ricco della mia vita… qualunque sia il motivo, ultimamente mi sento sempre in vacanza.
Vivo ogni giorno con intensità, dedicandomi con passione alle mille cose che ci sono da fare. I miei occhi brillano e sorrido spesso.
Mi piace sentirmi bene, mi piace stare così.
Mi piace costruire, giorno dopo giorno, una vita che posso definire di qualità. Che riservi buona parte del tempo al lavoro – se mai io possa definire lavoro fare ciò che amo profondamente – lasciando tempo e spazio per gli amici, lo sport, per la lettura e il teatro, per le mostre e il cinema: tutte cose che di recente ho riscoperto grazie al “Gioco dell’Eroe”.
C’è spazio per cucinare, almeno qualche volta, un piatto speciale, uno di quelli per cui ti devi ritagliare il pomeriggio, perché richiedono tempo, pazienza e dedizione. C’è spazio per dedicarsi a qualcosa di nuovo, che ti assorbe come una meditazione e ti pone davanti ai tuoi dubbi e alle resistenze.
C’è spazio per vivere il presente e immaginare il futuro, con tutti i corsi che vorrei frequentare, i viaggi che vorrei fare, le persone che vorrei conoscere e le case in cui vorrei vivere.
Mi piace la mia vita, perché alterno momenti di full immersion nel mondo, nella città, nei ritmi frenetici che posso sostenere solo a tratti e periodi in cui ritorno a casa, al silenzio, alla natura, alla scrittura.
Una vita è funzionale all’altra: in una, l’anima apprende, nell’altra applica ciò che ha imparato. Sono luce ed ombra le mie due vite, e spesso si scambiano i ruoli, rendendomi difficile attribuire un’etichetta rigida.
Sono ancora sulla soglia di casa, pronta a buttarmi nella doccia e mi accorgo che oggi sono felice: dipende solo da me.
Cerco di godermi il momento e mi preparo a scrivere.
Namastè,
Valeria