Dolcetto o Fioretto? Sui dolci e sui buoni propositi per la Quaresima

La dolcezza ottiene più della violenza.
(Jean De La Fontaine)

 

Ci siamo: in molte città italiane è già arrivato Carnevale e tra qualche giorno saremo uffucialemnte nel periodo quaresimale.

Per molti l’arrivo della Quaresima, così come l’arrivo del Lunedì, è sinonimo di buoni propositi e rinunce.

E se, anche tu, per molto tempo hai avuto a che fare con diete e cicli di restrizioni ed abbuffate, la tentazione di proiettare aspettative e speranze su ogni nuovo inizio è sempre in agguato.

Ed è in agguato anche la tentazione di far leva sulla tua forza di volontà per controllare l’appetito e importi estenuanti restrizioni.

Il mio suggerimento, in questo caso, è quello di cambiare strada.

Il momento della Quaresima, infatti, è un’ottima opportunità per spostare lo sguardo all’interno di te e per trovare supporto e motivazione nel processo di cambiamento.

Ma non farlo utilizzando il cibo se è proprio questo uno dei motivi di tensione e conflitto: rischieresti solo di farti del male e di continuare la catena dei giudizi e dei rimproveri.

Cambiare richiede tempo e solo partendo dall’interno puoi ottenere dei risultati duraturi.

Solo agendo sulle cause profonde del tuo difficile rapporto col cibo – o meglio, con te stessa/o – puoi aprirti al potere trasformativo dell’Amore.

E’ da qui, allora che ti suggerisco di partire.

Non per migliorare la relazione col cibo, non per avere il controllo sul tuo corpo o sulla tua fame, ma per imparare a nutrire quelle parti di te che, non essendo riconosciute, amate, curate, gridano e si fanno sentire attraverso abitudini scorrette e scelte sbagliate.

Se vuoi approfittare della Quaresima per attivare un cambiamento, inizia a cambiare scegliendo un focus diverso: scegli un piccolo rituale quotidiano che ti faccia star bene.

Impegnati, dunque, non a punriti e privarti (cosa che, probabilmente, fai già abbastanza bene), ma impegnati ad amarti, a trattarti con il rispetto e la gentilezza che riserveresti al tuo migliore amico o ad una persona cara.

Impegnati, per esempio, ad iniziare la giornata dicendo a te stesso “Ti amo” oppure a mettere un fiore in tavola per abbellire la cucina. Impegnati prendendoti qualche minuto ogni giorno per scrivere due righe a te stesso o per dire una preghiera.

Impegnati inviando gioia, amore e pace all’Universo o facendo ogni giorno un piccolo favore ad un familiare.

Lascia stare il cibo, allora, in questi 40 giorni, e torna a te stesso, l’unica cosa che hai davvero a disposizione.

Per info sulle sedute individuali di mindful eating: [email protected]

Con affetto,

Valeria