“There are things knowx and things unknown. And in between are the doors of perception”
(Aldous Axley)
SI apre con questa citazione l’esame di inglese: un’ora per verificare se il mio livello di preparazione sia sufficiente per permettermi di parlare di scelte, probabilità e struttura razionale del pensiero in una lingua che non è quella con cui normalmente la mente pensa, scrive e sogna.
Il percorso in università sembra costellato tanto da suggestive epifanie quanto da impicci burocratici che mi danno la spiacevole sensazione di sottrarre tempo prezioso a ciò che è davvero importante.
La vita a Firenze sta acquistando una sua routine e il viso dei compagni di corso – che tradisce la loro giovane età e svela il mio poco convenzionale percorso di studi – inizia ad essere associato a qualche nome: Chiara, la ragazza dai capelli ricci e l’andatura delicata, Alberto, il giovane astronomo appassionato di tutto quanto abbia sapore storico, e Raffaele, il letterato napoletano che, bazzicava ad Amico Bio proprio nelle stesse settimane in cui io, lo scorso anno, vivevo da “bergamasca in trasferta“.
Piccolo il mondo. E piccolo il palcoscenico nel quale ci troviamo ad agire.
Eppure ognuno di noi è qui con una motivazione diversa: chi punta alla carriera accademica, chi vuole indagare i meandri della mente e chi trova questa magistrale la naturale prosecuzione del percorso iniziato tre anni fa a Firenze.
Non c’è dunque motivo di stupirsi se le lezioni di logica sortiscono effetti diversi su di noi, provocando via via entusiasmo, scoraggiamento, stupore o la piacevole sensazione di parlare con qualcuno che comprende il tuo linguaggio.
Personalmente attendo, paziente, che i misteri della teoria degli insiemi e dell’analisi matematica si sciolgano in una comprensione intuitiva che cerco di coltivare con le pratiche quotidiane e con tanto yoga 😉
E, nel frattempo, mi godo il vagare dei pensieri che, sollecitati dalle diverse rappresentazioni del mondo fisico offerte, via via, nel corso dei secoli da filosofi e naturalisti, si chiedono come cambi la nostra percezione della realtà disegnandola da prospettive diverse e come queste molteplici visioni rel mondo possano essere utilizzate nei seminari di psicogenealogia e costellazioni familiari per provare a sciogliere gli intricati rapporti tra parenti e ridare agli avi il loro diritto di cittadinanza nella nostra irrequieta psiche umana!
Vi aspetto, dunque, al prossimo seminario di costellazioni familiari, per mettere in scena gli eventi più significativi della vostra storia familiare e e per scrivere le pagine migliori della vostra vita.
E per prenotare la tua seduta individuale di mindful eating e consulenza filosofica, contattami.
Con affetto e gioia,
Valeria