Corona Virus: ripensare al senso del dono e del dare

“Se aiuti gli altri, verrai aiutato. Forse domani, forse tra un centinaio d’anni, ma verrai aiutato. La natura deve pagare il debito. È una legge matematica e tutta la vita è matematica”.
(Georges Ivanovič Gurdjieff)

“Serve, love, give, meditate, realize”.

(Swami Sivananda)

 

Che bello essere così liberi da poterci dareo, senza paura di perdere qualcosa o di non avere abbastanza…

Forse la situazione surreale che da qualche settimana ci ha costretti a ri-costruire la nostra quotidianità, ha anche dei risvolti positivi.

Lo “stop forzato“, per esempio, ci costringe a fare i conti son il senso del limite, con la nostra fragilità, con la finitudine che il nostro essere umani comporta e che ci mette davanti alla impossibilità di avere il controllo su tutto.

In questi momenti di crisi, poi, spiccano sempre storie di grande solidarietà: persone che, nonostante tutto, ricordano di essere umane e di agire come tali.

Proprio queste circostanze, quindi, diventano un invito a riflettere sul senso del dono.

Sono quindi opportunità per riconoscere che proprio nel dare ritroviamo noi stessi.

Forse questo è un principio lontano dai valori dell’economia e del mercato, ma, se esploriamo le leggi dell’universo, non possiamo che riconoscere che ogni volta in cui diamo, la vita ci restituisce in misura uguale o persino maggiore.

Dare è un atto di fede: è la fiducia che nasce quando smettiamo di pre-occuparci di noi.

Dare è un atto di consapevolezza: significa riconoscere, comprendere, che la vita trova sempre il modo di restituirci, attraverso le vie e nei modi più impensati.

Dare è un gesto di libertà: perchè quando ampliamo la prospettiva e lasciamo momentaneamente da parte i bisogni e i desideri dell’ego, ecco che includiamo nel nostro orizzonte gli altri e il mondo: E così il nostro universo interiorie diventa più ricco.

Dare, infine, è un’espressione di amore e di cura: è ciò che ci rende pienamente umani e davvero pronti ad una vita autenticamente umana.

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Con amore e gratitudine,

Valeria