Consulenza filosofica: invito alla trasformazione

“La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l’altro dice”.
(Norberto Bobbio)

 

Curioso trovarsi dall’altra parte.

Curioso, per chi, come me, per attitudine e per professione, si interroga continuamente davanti alla vita ed è abituato a fare domande, essere nella condizione di chiedere all’altro tempo per riflettere per elaborare una risposta soddisfacente per entrambi.

Haiett mi parla in un inglese oxfordiano che comprendo quasi totalmente e di cui mi piacerebbe apprendere la pronuncia, la fluidità e l’ampiezza del vocabolario e si dimostra paziente quando affermo di aver bisogno di fare ordine tra le idee per potermi esprimere nel modo più corretto possibile, così da veicolare precisamente ciò che penso.

Il dialogo spazia da temi metafisici e problemi linguistici (in comune abbiamo la passione e lo studio della filosofia) a racconti e aneddoti personali che ci permettono di richiamare alla memoria frammenti di noi che pensavamo appartenessero definitivamente al passato e che acquistano invece, grazie alla prospettiva dell’altro, nuovo senso e valore.

Non solo: aprirsi all’altro, permettergli di accedere ad una parte di te intima, personale, senza che questo sia un’invasione di campo o una mancanza di rispetto o un eccesso di curiosità, permette spesso anche al soggetto stesso di portare in superficie qualcosa che, forse, ha ancora bisogno di essere elaborato o che, appunto, chiede di essere osservato da una prospettiva diversa.

Ed è in questa fase che la domanda diventa oltremodo importante: se è vero che la domanda, così come posta dall’altro, riflette infatti la sua visione del mondo, ne segue che, rileggere la propria storia o esplicitare il proprio punto di vista sul mondo alla luce di tali interrogativi, permette alla persona di attivare una trasformazione.

E non è rado che, questa nuova lettura dei fatti, abbia come effetto riposizionare i pezzi del puzzle dando vita a nuove forme ed immagini.

Come in una vera e propria consulenza filosofica, la ferma mano di Haiett mi guida in un processo di rielaborazione maieutica tanto profonda e stimolante da suggerigli di perfezionare i suoi studi universitari con un Master in consulenza filosofica: magari proprio quello che ci ha fatti conoscere e decidere di trascorrere qualche giorno insieme.

Accolgo dunque le sollecitazioni con gratitudine e con la curiosità di sapere come, il cambiamento di prospettiva troverà il modo di riflettersi negli equilibri e nei fatti che appaiono nel mondo fenomenico.

Per prenotare la vostra sessione filosofica individualedal vivo oppure on line –  contattami. Oppure vieni a trovarci martedì 9 aprile dalle 09:30 alle 11:30 a Milano, presso “All’officina” per la colazione filosofica.

Con l’augurio di una buona giornata,

Valeria