What if? Storie di ordinari supereroi

Se potessi scegliere un super-potere, quale sarebbe?

E saresti pronto a comportarti, almeno per una sera, come se quel superpotere lo avessi davvero e potessi disporne a tuo piacimento?

 

In un impeto di megalomania, rispondo alle suggestioni di Annalisa, dicendo che i due super-poteri che ho scelto sulla base delle indicazioni che ci ha fornito all’inizio del laboratorio, sono “crea” e “modifica“.

In questa nuova veste di eroina mi immagino mentre dispongo a mio piacimento della materia, come in una sorta di rivisitazione del mito platonico della creazione del mondo ad opera del Demiurgo.

Ciascun elemento di questo universo immaginario dispone di un certo tempo per dimostrare di essere all’altezza dell’incarico che gli ho affidato e, se non supera la prova, sarà sostituito.

Sorprendendomi per la freddezza con cui colloco persone ed oggetti e per la lucidità con cui ogni pezzo del puzzle trova spazio nella mia opera futuristica, capisco che forse è il caso di fare un passo indietro per riflettere su come, in effetti, io possa giocare con il potere creativo delle mani e della mente nella vita quotidiana e su quanto – per fortuna – spesso la vita non risponda ai miei desideri.

Quello appena descritto è solo uno degli spunti con i quali ci siamo confrontati nel seminario bergamasco dedicato alle pratiche filosofiche: momenti di condivisione, dialogo, confronto serrato e confronto critio su prospettive diverse che riescono ad arricchirsi e a strutturarsi con maggior rigore grazie al contributo dell’altro, degli altri.

Della comunità di ricerca che, poco dopo essersi incontrata, ha saputo interagire con fluidità e coesione.

Fondamentale, perchè questo avvenga, è la comunanza di intenti: tutti, dai facilitatori ai partecipanti, sono stati infatti disposti a mettere in gioco se stessi e il proprio pensiero, scendendo, se necessario, a qualche compromesso –  come rispondere ad una domanda nel tempo stabilito pur sapendo di non poter esporre in modo esauriente il proprio punto di vista in pochi attimi -per garantire lo svolgersi armonico del dialogo e garantire a tutti la possibilità di intervenire e offrire il proprio contributo.

Ringrazio quindi Annalisa, Luca, Fiorenzo e Andrea che, insieme a me hanno contribuito ad animare i laboratori permettendo, ai nuovi arrivati, di fare esperienza di metodi e approccio diversi e, a chi già conosce dialogo socratico, pratica autobiografica e philosophy for children, di imparare dallo stile del’altro e riflettere su punti di convegenza e differenze di metodi.

Vi aspettiamo a fine gennaio per un nuovo week end filosofico a Bergamo e, nel frattempo, ci interroghiamo sul ruolo che i legami familiari hanno delle nostre scelte di vita con il seminario di psicogenealogia e costellazioni familiari il 25 e 26 novembre.

Con affetto, gratitudine e soddisfazione per i piani ben riusciti (beh, almeno un pochino di super-potere lo voglio ancora esercitare!),

Lynda Carter, upss, no!

Valeria