Abituarsi alla felicità: 6 pratiche per la trasformazione

Nel libro “Camminando con il Buddha“, il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh, propone 6 tecniche per “abituarsi alla felicità”.

Vediamole insieme.

1. DARE

“Dare è meraviglioso“, afferma Thich Nhat Hanh. E prosegue:

“Quando sei arrabbiato con qualcuno, hai la tendenza a punirlo, vuoi togliergli questo o quello: è la nostra tendenza naturale; riuscire a dargli qualcosa, invece, farà svanire la tua rabbia e ti porterà immediatamente sull’altra sponda, quella della non-rabbia. Provaci!”.

Cosa Fare:

“Supponiamo che ti arrabbi ogni tanto con il tuo partner e sei cosciente che in futuro ti capiterà ancora; allora compragli un regalo o preparaglielo con le tue mani e poi nascondilo. la prossima volta che ti arrabbierai con lui o con lei, non dire e non fare niente, limitati a prendere il regalo e daglielo: l’arrabbiatura ti passerà. E’ questo che il Buddha raccomanda di fare”.

2. ADDESTRATI ALLA CONSAPEVOLEZZA

“Attenendoti alla pratica degli addestramenti proteggi te stesso, ti rendi sano, bello, al sicuro e tutto ciò favorisce anche la felicità delle persone care. Praticando gli addestramenti alla consapevolezza si è protetti dall’energia del Buddha, del Dharma e del Sangha, si smette di fare errori e non si genera sofferenza a se stessi e alle persone che si hanno intorno; per questo la pratica è già, di per sè, un dono“.

Cosa fare:

I cinque addestramenti comprendono la protezione della vita, la prevenzione della guerra, la generosità, la prevenzione della condotta sessuale scorretta, la parola amorevole e l’ascolto profondo, il consumo consapevole.

Focalizzati su uno in particolare di questi addestramenti e inizia da lì: osserva come ti comporti abitualmente ed apporta quei piccoli accorgimenti che permettono, nel tempo, di trasformare la qualità delle tue azioni.

3. INCLUSIVITA’

“La pratica dell’inclusività aiuta il cuore a diventare sempre più grande e aperto. In che modo possiamo aiutarlo ad aprirsi ogni giorno e ad abbracciare ogni cosa? Il Buddha ci ha dato un bellissimo esempio. Supponiamo che tu abbia una ciotola di acqua e che qualcuno ci getti dentro una manciata di sale: l’acqua diventerebbe troppo salata per poterla bere. se invece si buttasse una manciata di sale in un fiume limpido che scende dalle montagne, questo sarebbe sufficientemente profondo e largo affinchè le sue acque rimangano bevibili e non prendano alcun sapore di sale”.

Cosa fare:

“Noi soffriamo per la ristrettezza del nostro cuore; come condizione per accettare l’altro, pretendiamo che questo cambi”.

Quando ti accorgi che stai chiedendo a qualcuno di cambiare, fermati un momento e chiediti che cosa, nel suo modo di fare, ti turba. Invece di dare per scontato di essere nel giusto e sentirti così legittimato ad accusare l’altro, prova ad esporgli con chiarezza e con tono gentile come ti senti. Prendi per un attimo le distanze dai tuoi sentimenti e dai pensieri reattivi e, quindi, ascolta ciò che l’altro ha da dirti: solo da una comunicazione autentica, in cui l’obiettivo comune sia quello di permettere all’altro di farti da maestro, nasce la trasformazione!

4. DILIGENZA

“Nella nostra coscienza-deposito ci sono semi di sofferenza e semi di felicità, semi di salute e semi di malattia; la pratica delle diligenza consiste nell’innaffiare i semi salutari“.

Cosa fare:

“Prima di tutto, sistema la tua vita in modo da non dare ai semi cattivi alcuna occasione per manifestarsi. Dobbiamo organizzare la nostra vita in modo che il seme della violenza, della rabbia, il seme della disperazione, non abbiano alcuna occasione per essere innaffiati. E, se questi semi sono ormai presenti nella tua vita, trovate il modo di riportarli il più presto possibile alla loro natura di seme”.

Potete farlo, ad esempio, portando la vostra attenzione su cose che siano interessanti e positive: è come sostituire un CD vecchio e scricchilante con un nuovo CD che illumini la coscienza!

5. MEDITAZIONE

“Meditare significa generare l’energia della presenza mentale e mantenere la concentrazione. Con la presenza mentale, potrai entrare in contatto con gli avvenimenti meravigliosi della vita per nutrirtene e risanarti“.

Cosa fare:

Puoi allenarti a meditare scegliendo un oggetto qualunque, magari un fiore. Addestra la mente a restare focalizzata su quel particolare oggetto: osservane a fondo la forma, i colori, le peculiarità che rendono quell’oggetto – ad esempio, quel fiore – diverso da tutti gli altri. Entra in risonanza con le sue caratteristiche uniche e con la sua energia. Puoi farlo anche con l’immagine del Buddha o di una divinità.

6. TROVA AMICI SAGGI

“L’abitudine alla felicità si può acquisire associandosi ad esseri saggi. Nel Sutra della felicità, Buddha dice: <<Non accompgnarsi agli stolti, ma vivere in compagnia dei saggi e onorare coloro che ne sono degli: questa è la più grande felcità>>.

Cosa fare:

Ci sono due generi di saggezza: quella che rende la mente luminosa e che permette di dissolvere le afflizioni e quella che si acquisisce attraverso gli studi. Tutti noi abbiamo una saggezza che è in grado di abbracciare e comprendere la realtà direttamente, senza passare per il pensiero discorsivo.

Quando ti circondi di persone che coltivano questo genere di saggezza e le aiuti a rimuovere l’ignoranza, la paura e la rabbia in modo che in essi si riveli la Saggezza del Grande Specchio Perfetto, allora la comunità potrà crescere e l’energia che avrete creato sarà potentissima.