“Coloro che eliminano dalla vita l’amicizia, eliminano il sole dal mondo”.
(Marco Tullio Cicerone)
Prendi tre amiche. Mettici una lezione di yoga che scalda l’atmosfera e predispone all’incontro autentico. Aggiungi del buon cibo e un delicato thè alla menta ed ecco la ricetta per una serata perfetta.
Il nostro incontro, senza volerlo, arriva in concomitanza con l’ultimo giorno del corso sull’abbondanza proposto da Deepak Chopra.
Senza anticipare i dettagli del percorso (chi fosse interessato può contattarmi e iniziare con me il viaggio), posso dire che l’esercizio conclusivo rappresenta una sorta di feedback sull’esperienza e su come, nell’arco dei 21 giorni, sia cambiata la nostra relazione con la prosperità.
Abbondanza, mi dico, è per me un giusto equilibrio tra dare e ricevere.
Dare e darsi come segnale del fatto che hai qualcosa da offrire al mondo e che, finchè hai voglia e capacità di donare te stesso e le tue azioni agli altri, mettendoti a disposizione, allora la tua presenza in questa forma umana ha ancora una sua ragion d’essere.
Viceversa, alimentare il flusso del desiderio, quale veicolo che ti permette di sperimentare le infinite possibilità dell’universo. Non un desiderio esclusivamente finalizzato alla sua soddisfazione, non un desiderio che rinforza le dinamiche dell’ego, ma un mezzo attraverso cui attivare le facoltà superiori dell’uomo, quelle che hanno la possibilità di creare occasioni, connessioni, sincronicità.
La metafora del respiro esprime bene il concetto: così come l’espiro è il momento in cui diamo noi stessi al mondo, l’inspiro diventa la naturale risposta allo svuotamento completo dei polmoni.
Darsi, perciò, diventa il momento in cui ci accorgiamo delle nostre potenzialità, spesso latenti: è il riconoscere il nostro valore e – spesso – la nostra missione. Ricevere, invece, come connessione profonda con le leggi che governano il flusso naturale della vita.
Ecco, allora, che una serata di divertimento, condivisione, scambio, dono, accoglienza, come quella di ieri, diventa simbolo di quel processo di trasformazione che ti porta a riconoscere nell’altro, in ciò che è e dice, lo specchio di te.
E a voler ringraziare per ciò che vedi.
Grazie, quindi, per l’incontro e per la gioia che le risate autentiche, quelle che nascono dal cuore, risvegliano.
Con l’augurio di una buona giornata,
Valeria