“Il cielo è quella bella pergamena in cui il sole e la luna scrivono il loro diario”.
(Alfred Kreymborg)
Quando mi ha mostrato la sua carta, non ho potuto che sorridere: Filippo è stato per me come il Sole in questi mesi.
E’ stato lo stimolo ad alzarmi e a prendere il treno quando la mente trovava mille motivazioni per isolarsi dal mondo. E’ stata la forza di guardarmi dentro, quando la Valeria-bambina credeva di essere troppo debole per riuscirci.
La sua presenza è stato il carburante per tornare a creare, a scrivere, a viaggiare, a leggere o meditare: è stata la voglia di fare ciò che amo, la possibilità di uscire dal terreno già noto e la fiducia che ovunque andrò e qualunque cosa faccia, posso trovare in me le risorse per ricominciare, ogni volta da capo.
Filippo è stato la durezza che mi ha imposto di fermarmi quando il corpo chiedeva aiuto e la testa voleva fare a modo suo ed è stato il punto fermo in un momento di passaggio.
E’ stata la dolcezza che mi ha permesso di lasciare andare e la sicurezza che lassù e quaggiù qualcuno ci ama.
Filippo è stata la sorpresa più bella di un anno pieno di cambiamenti.
Scegliere di stare insieme è stato un rischio che, se non avessimo corso, ci avrebbe sottratti alla possibilità di rinascere.
Ed ora, in questi primi assaggi del nuovo anno, mi scopro a pensare, a fantasticare, ad immaginare quanto sarebbe bello continuare a camminare al suo fianco: lui Sole, io Luna.
Mi accorgo di quanto, forse per la prima volta, sia bilanciata la nostra relazione e di come, a modo nostro, stiamo riuscendo a trovare un equilibrio dinamico che ci permetta di godere dei momenti in cui siamo insieme e di orientarci tra gli eventi sempre in evoluzione che non ci hanno ancora permesso di scoprire cosa sia la noia.
Filippo è se stesso e per questo lo ringrazio.
Ciò che è è il frutto del suo percorso, ma anche del mio e di ciò che ha permesso a quella parte di me che ostinatamente cercava di allontanare l’amore, di imparare ad accettarlo e reintegrarlo nella propria vita. Filippo è stato ciò che il Gioco dell’Eroe mi ha permesso di comprendere ed accettare e ciò che il seminario sulla relazione sacra mi invita a diventare.
E’ per lui e per me che inizio con gioia quest’anno, per ciò che sono e siamo.
E per l’immagine che si affaccia alla mente ogni volta in cui mi attraversa la consapevolezza di ciò che potremo diventare.
Con gioia, affetto e riconoscenza,
Valeria