“L’eroe è colui che sa guardare vecchie forme con nuovi occhi, piuttosto che nuove forme con occhi vecchi”. (Gianluca Magi)
Adoro questa citazione!
Ogni volta in cui mi trovo a constatare che è vero, mi sento incredibilmente vecchia! Già, perchè quando accade, mi accorgo che la mia mente sta viaggiando come un disco rotto che associa a ciò che ha davanti vecchie categorie di interpretazione.
Detto altrimenti: non riesci a vedere niente di diverso da ciò che hai sempre visto e finisce che non riesci ad attirare niente di diverso da ciò che hai sempre attirato nella tua vita.
Quando il disco suona la stessa melodia da tanto, tanto tempo, infatti, la realtà si adatta di conseguenza.
Questo perchè la materia è un’idea che prende forma e, se le nostre idee sono come fossilizzate, allora daranno vita sempre alla medesima manifestazione: tutto, in altre parole, si ripete sempre uguale. Cambiano gli interpreti, eppure il copione resta invariato: non è necessariamente un male, ma è decisamente monotono.
Se poi la storia che la mente si racconta ha origine nella memoria familiare o nelle nostre vite passate, lasciarla andare può essere difficile: chi saremmo infatti, senza quella storia che tanto ci rassicura e che garantisce la nostra identità personale e familiare?
E come cambierebbe la percezione che abbiamo di noi stessi, delle persone che ci circondano, della vita che abbiamo vissuto e di quella che potremmo vivere se iniziassimo a raccontarci una storia nuova?
Nei seminari di piscogenealogia e costellazioni familiari propongo spesso queste pratiche:
1. DISSOLVERE LA PROGRAMMAZIONE INCONSCIA
Inspirando evoca un’immagine legata alla tua storia e alla storia familiare (un eventi, un luogo, una persona, ecc..). Espirando visualizza l’immagine andare in mille pezzi, come fosse uno specchio che si rompe. Nel farlo, aiutati vibrando il mantra “mmm”.
Lascia andare ciascuna immagine, senza attaccamento!
2. SCRIVERE UN NUOVO COPIONE
Prova a ri-scrivere la storia della tua vita (o quella della tua famiglia) come se la guardassi da una nuova angolazione: rendi protagonisti le persone che hai sempre ritenuto “comparse” e viceversa. Attibuisci importanza ad eventi che hai sempre considerato marginali, ecc.. Fallo come se proiettassi un film ponendoti da prospettive diverse, altre, nuove.
Che effetto ti fa? Quali sensazioni, emozioni, pensieri, smuove in te? Riesci a vedere qualcosa di nuovo in ciò che hai sempre guardato dalla stessa prospettiva? Sai immaginarti diverso da ciò che sei sempre stato?
3. CREARE NUOVE REALTA’
Infine, suggerisco di aiutarci con il cibo ad attivare il cambiamento: mangiare può diventare una routine per gli orari o per ciò che mangiamo. Come non ricordare il rito della pizza il sabato sera?!
E allora una buona idea può essere quella di provare ingredienti nuovi, di variare gli orari, la posizione a tavola: semplici strategie per tornare a far fluire le energie!
Un’altra citazione che amo, infatti, recita: “Se vuoi che le cose vadano in modo diverso da come sono sempre andate, fai qualcosa di diverso da ciò che hai sempre fatto”!